Magnetoscopia

Magnetoscopia

RIFERIMENTI NORMATIVI UNI EN 1290, UNI EN 1291, UNI EN 1369, UNI EN 10228-1, UNI EN 10246-12, UNI EN 10246-18, UNI EN ISO 9934-1, UNI EN ISO 9934-2, UNI EN ISO 9934-3, UNI EN ISO 17638, UNI EN ISO 23278

CAMPI DI APPLICAZIONE: materiali ferromagnetici

L’indagine magnetoscopica può essere utilizzata unicamente su materiali ferromagnetici. Infatti essa si basa sull’analisi delle variazioni nel campo magnetico a cui l’oggetto in esame è sottoposto; tali variazioni (flusso disperso) si verificano in presenza di difetti superficiali o sub-superficiali. Il flusso magnetico disperso è capace di attirare e trattenere particelle ferromagnetiche finissime opportunamente pigmentate con coloranti o sostanze fluorescenti, così da rendere subito evidente all’operatore la discontinuità. La polvere viene spruzzata a secco o in sospensione in un liquido (acqua, cherosene, oli leggeri, ecc.). L’esame viene condotto a vista con luce solare o bianca oppure con luce nera UV o di Wood. Per magnetizzare è necessario un magnetoscopio (da qui il nome del metodo) a bancale o portatile; oppure, per piccole zone da ispezionare, è sufficiente l’uso di un giogo (elettromagnete) o semplicemente di un magnete.